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mercoledì 1 dicembre 2010

Proposta: Celi 3, 3o testo su Genitori e Figli

Maschi contro femmine: chi è più difficile da crescere?


"Ormai i maschietti non giocano più con gli animali e le macchinine" dice Sharon O’Donnell, madre di tre maschi e autrice del libro The House of Testosterone (La casa del testosterone). "Ora i ragazzi litigano, scorreggiano e giocano al computer e a volte non so quanto ancora riuscirò a sopportarlo!"
Non siatene così sicure, controbattono le madri delle femmine, che devono lottare ogni giorno con una passione per la moda sempre più esigente, frequentazioni sociali sempre più preoccupanti e una maggiore capacità di tenere il muso. E quando le figlie crescono, i problemi e le preoccupazioni comprendono l’aspetto fisico e la matematica.
Solo stereotipi o grandi verità? "Credo che la decisione su chi sia più difficile da trattare dipenda dalla frustrazione del momento" dice il terapeuta familiare Michael Gurian, autore di Nurture the Nature (Nutri la natura). "Maschi e femmine sono entrambi difficili, ma in modi diversi."
Ogni figlio è un individuo unico, ovviamente. La sua personalità innata lo rende in un certo modo. L’ambiente (incluse le persone che lo educano) hanno comunque un ruolo: "Noi gestiamo i maschi e le femmine in modo diverso sin dalla loro nascita," dice David Stein, Ph.D., professore di psicologia alla Virginia State University in Petersburg. "Tendiamo a parlare più dolcemente alle femmine e a lanciare in aria i maschietti."
Ma è anche vero che il cervello e la crescita di ogni sesso si sviluppano in tempi diversi, influendo sul comportamento. Leonard Sax, M.D., autore di Boys Adrift, ritiene che i genitori crescano maschi e femmine in modo diverso perché sono diversi sin dalla nascita – il loro cervello non è uguale.  
Quindi, possiamo rispondere al grande dibattito su quale sesso sia più difficile da educare? Molto dipende da cosa si guarda, e in che momento:
Disciplina Chi è più difficile? I maschi
Perché i maschi sembrano non ascoltare? A quanto pare il loro udito non è sviluppato come quello femminile alla nascita, e questa differenza cresce col tempo. L’udito femminile è più sensibile alla frequenza legata alla comprensione del linguaggio parlato, e i centri verbali nel loro cervello si sviluppano più velocemente. Ciò significa che probabilmente una femmina reagirà meglio alle strategie di disciplina come l’avvertimento o l’apprezzamento "Non fare quello" o "Usa parole tue." "I maschi tendono ad essere più fisici – vorranno essere presi in braccio e portati in giro in carrozzina," dice Gurian. Sono inoltre meno verbali e più impulsivi, il che è particolarmente evidente negli anni dell’asilo.
Queste differenze nello sviluppo rischiano di far leggere un comportamento normale come problematico, rilevano molti osservatori. Per ogni femmina cui viene diagnosticato un certo "disturbo" ci sono cinque maschi con lo stesso problema (inclusi disturbi comportamentali, disturbi bipolari, iperattività, disturbo da deficit dell’attenzione, disturbo dell’integrazione sensoriale e disturbo oppositivo provocatorio) dice Stein, autore di Unraveling the ADD/ADHD Fiasco. Alcuni bambini – spesso maschi – spesso arrivano all’estremità più robusta del normale. Hanno bisogno di più opportunità per scaricare energia e aggressività, e di limiti più rigidi.
Sicurezza fisica Chi è più difficile? I maschi
"C’è molto wrestling dopo cena in casa," racconta Michelle Mayr, Davis, California, madre di 4 maschi fra i 5 e i 12 anni. "Devo lottare continuamente perché la casa non diventi un campo sportivo. La funzione primaria dei loro peluche è di venire aggiunti alla pila di cuscini che ognuno lancia addosso agli altri." Generalmente i maschi sono più turbolenti e aggressivi, dicono gli esperti. Il rischio accende i centri del piacere del loro cervello. Molti genitori dicono di dover stare molto più attenti a ciò che fanno i maschi e di usare molti più cerotti.
Ma lasciarli esplorare il mondo – anche al costo di qualche cicatrice – aiuta a formare il carattere,l’autostima, la resistenza e l’indipendenza, dice Wendy Mogel, Ph.D., autrice di The Blessing of a Skinned Knee (La benedizione di un ginocchio sbucciato). I maschi, spericolati per natura, potrebbero aver bisogno di essere calmati un po’ mentre le femmine a volte devono essere incoraggiate a rischiare di più. Trovate il modo di farle saltare un muretto, nuotare nell’acqua alta o scendere dallo scivolo più grande.
Comunicazione Chi è più difficile? Prima i maschi, poi le femmine.
Fin dalla nascita, una femmina tende a interessarsi di più ai colori e ai materiali, come la faccia delle persone, mentre i maschi sono più attratti dal movimento, come quello di un cellulare che vibra, dice Dr. Sax. (Queste differenze si vedono nei disegni dei bambini: di solito le femmine usano un arcobaleno di colori, mentre i maschi usano blu, nero e argento per le loro figure di macchine che si schiantano e scene di guerra). In breve, le femmine sono più orientate alle persone, mentre i maschi all’azione. E poiché le femmine studiano così intensamente i volti, sono più brave a leggere i segnali non verbali, come le espressioni e il tono della voce. I maschi non solo imparano a parlare più tardi e usano un vocabolario più limitato, ma fanno anche più fatica a collegare i sentimenti con le parole.  
"Mentre molte femmine condividono i loro sentimenti di fronte agli eventi, i miei tre maschi non la vedono una cosa importante. Passo le giornate a chiedere – ‘E poi cos’è successo?’ or ‘Cos’ha detto lui dopo che hai fatto questo’ dice la O’Donnell.
Importante: poiché i maschi mantengono il contatto visivo meno a lungo, alcuni genitori potrebbero pensare all’autismo, essendo questo un segnale di avvertimento. "Le mamme devono sapere che è una cosa normale e deriva dal modo in cui è organizzato il cervello" dice Gurian.
Quando le femmine arrivano agli 8 anni circa, le cose si possono fare più difficili. Il retro della medaglia del fatto di essere così brave a comunicare è che vi impiegano molta energia. Potrebbero esserci dei grossi drammi per capire chi è arrabbiato con chi, chi ha detto cosa a chi, ecc. Inizia quando è ancora piccola a stabilire una comunicazione aperta, in modo che sappia che può venire da te per dei consigli.
Autostima Chi è più difficile? Le femmine
Sviluppare una buona immagine di sé è difficile per tutti i bambini. Ma essendo le femmine più ubbidienti e orientate alle persone, tendono a crescere meno sicure di sé rispetto ai maschi. La famosa ricercatrice e psicologa Carol Gilligan, Ph.D., la chiama "la tirannia del buono e bravo" – educare involontariamente le femmine a compiacere le persone.
"Questa pressione culturale a dover mettere per primi i bisogni degli altri, a ignorare i propri sentimenti e ad evitare di chiedersi cosa si vuole veramente ha tradizionalmente fatto male a molte donne," dice Jenn Berman, una terapeuta familiare autrice di The A to Z Guide to Raising Happy, Confident Kids. (La guida dalla A alla Z per crescere dei figli felici e sicuri di sé.) "Nonostante le piaccia l’attenzione positiva e l’amicizia che essere compiacente le procura, più una donna sotterra i propri bisogni e desideri per far piacere gli altri, più la sua autostima ne sarà danneggiata."
"Vedo in mia figlia e nelle sue amiche un innato senso materno," dice Tracy Lyn Moland, consulente genitoriale a Calgary, Alberta, con una figlia di 11 anni e un maschio di 8. "Mi ritrovo a dirle ‘Me ne occupo io tu preparati’ quando vedo che cerca di fare da mamma al fratellino."
Non fate errori, essere d’aiuto è una virtù per chiunque. Ma questa tendenza nelle femmine le aiuta ad esplorare e rafforzare la loro natura, incoraggiandole a provare cose nuove.
L’aspetto fisico ha un ruolo importante nell’autostima, e per quanto sia una cosa che preoccupa anche maschietti e uomini, rimane comunque una questione prettamente femminile. L’arrotondamento naturale del corpo che si manifesta durante la pubertà si scontra con l’innaturale magrezza che le ragazze vedono nella cultura che le circonda.
Stai attenta ai messaggi che le trasmetti sul tuo corpo, la dieta e l’attività fisica. "E’ ovvio che un’immagine negativa del proprio corpo può derivare in una bambina direttamente dal modo in cui la madre si guarda allo specchio lamentandosi" dice Berman. "Insegnale ad ascoltare i segnali di fame e sazietà che il corpo invia. Le ragazze che ascoltano il proprio corpo tendono ad ascoltare i propri istinti anche in altri campi." Lo sport è un ottimo modo per far crescere la sua sicurezza e un accettazione sana del proprio corpo.
Scuola Chi è più difficile? Generalmente i maschi
I maschi e l’educazione moderna non sono proprio fatti gli uni per l’altra. Una giornata chiusi in classe e una precoce attenzione sulla teoria e gli audiovisivi (rispetto alle abilità manuali) richiedono molto a dei maschi che arrivano a scuola meno maturi. Nei loro primi anni, gran parte dei maschi restano indietro rispetto alle femmine nello sviluppo dell’attenzione, dell’autocontrollo e delle abilità di linguaggio.
La recente accelerazione dei corsi prescolastici è avvenuta senza la consapevolezza che il cervello si sviluppa a velocità diverse in maschi e femmine, dice il Dr. Sax. La musica, i lavori con la creta, i disegni e l’esercizio fisico – attività che aiutavano i bambini più vivaci ad ambientarsi a scuola – stanno sparendo. E pochi insegnanti sono in grado di gestire i problemi che ne derivano.
Un’area in cui le femmine sono meno brave a scuola è la geometria, le discipline spaziali. Le femmine usano diverse parti del cervello per elaborare le percezioni spaziali. La soluzione è offrire ai propri figli delle opportunità (senza pressioni) per sviluppare le aree più faticose.
In conclusione? In generale sembra che i maschi siano più difficili all’inizio, mentre le femmine lo diventano in età preadolescenziale. Il che significa che, come madre di una bimba di 1 anno e mezzo, avrò il mio bel da fare almeno per i prossimi vent’anni!

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