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mercoledì 1 dicembre 2010

Proposta: Celi 3, 1o testo su Genitori e Figli

Il distacco

Per il Well-being il concetto di distacco è fondamentale e non deve essere visto come qualcosa che semplicemente accade "per natura".
Alcuni visitatori mi hanno inviato alcune e-mail di apprezzamento per la sezione Psicologia, ma anche di critica per la sezione sulla famiglia. In realtà, leggendo attentamente le e-mail, si comprende come la critica non nasce da un fondamento razionale, ma dal tentativo di accordare delle soluzioni familiari senza in realtà cambiare nulla. Tutti i problemi fra genitori e figli nascono dal fatto che per l'educazione ricevuta o per egoismo nessuno accetta il proprio ruolo e pretende ciò che in realtà non gli è dovuto, si mischiano cioè diritti e doveri senza avere la chiave per capirli e separarli secondo giustizia. Questa chiave è il concetto didistacco che sarà fondamentale nel terzo millennio: una coppia ha un figlio, lo educa, il figlio accetta la coppia come genitori, poi, a una certa età, incomincia a fare la propria vita, finché si distacca da loro. Detto così sembra che non ci sia nulla di nuovo. Il problema è che le famiglie (genitori e figli) non riescono a comprendere che tutti i loro rapporti, i loro conflitti e anche il loro amore sono in funzione del distacco. Nel secondo millennio il concetto di distacco era assente o era addirittura negato: si pensi a quanti genitori hanno preteso che i figli vivessero con loro anche dopo che si erano sposati. Il risultato erano incomprensioni a non finire.

Il distacco è il momento in cui un figlio decide di fare la propria vita, di camminare con le proprie gambe, senza l'aiuto dei genitori.
È un momento netto, proprio come per il bimbo che impara a camminare: finché si va ancora a carponi non c'è distacco. 
Grazie al concetto di distacco i rapporti fra genitori e figli diventano chiari: esistono due fasi, prima e dopo il distacco. 
Prima del distacco i genitori decidono della vita dei figli - Se un figlio maggiorenne vuole continuare a studiare servendosi dell'appoggio dei genitori non può nemmeno pretendere di vivere la sua vita. Questa pretesa non è che una forma dello sfruttamento dell'amore dei genitori (pensiamo al figlio ultratrentenne che studia ancora!). Se un ragazzo vuol fare la propria vita si cerchi un lavoro e si distacchi dai genitori; fra le altre cose imparerà sicuramente a crescere e a conoscere la vita, cosa che non potrà certo fare se l'unica preoccupazione della sua giornata è chiedere i soldi per acquistare la macchina, per andare in vacanza o per uscire il sabato sera con gli amici. Un figlio che non ha il coraggio di distaccarsi non può pretendere di insegnare ai genitori come educarlo. Se i genitori sbagliano se ne vada, se non sbagliano accetti la loro educazione, anche se non collima con i suoi desideri. 
Dopo il distacco i genitori non hanno più voce in capitolo sulla vita dei loro figli - È chiaro che l'amore resta immutato, ma deve trasformarsi ed elargire utili consigli, non più ordini. Il caso più classico è quello dei genitori (spesso la madre) che continuano a interferire nella vita dei figli dopo che questi hanno deciso di staccarsi, spesso con la motivazione: "Lo faccio per il tuo bene". Dopo il distacco il genitore deve capire che il figlio ha ottenuto la sua piena libertà (è quindi anche libero di suicidarsi!), non è più un essere che deve essere guidato fra i meandri della vita. Se sbaglia è una sua libera scelta, comunque derivata dall'educazione ricevuta. Anziché continuare a ordinare, il genitore dovrebbe chiedersi dove ha sbagliato nell'educazione. Praticamente questa intrusione la si trova ogniqualvolta i genitori interferiscono nella formazione della nuova famiglia dei loro figli. Il caso della suocera è classico. Nel terzo millennio non ha più senso che la nuova coppia viva con i genitori di lui o di lei: la pratica dimostra che ci sono sempre problemi. Chi accetta l'interferenza dei genitori suoi o del compagno/a ha già messo la prima pietra della propria infelicità. La cosa più comune è che si cerca di risolvere il problema con continui compromessi, quando la soluzione è banale: ognuno per conto suo!

Il falso distacco
Sono sicuro che molti lettori approveranno le righe soprastanti, ma una buona percentuale non ha capito! Perché? Perché ha trascurato la parte finale della definizione, quel "senza l'aiuto" che è fondamentale.
Si dirà "che male c'è se i genitori ci danno un aiutino per farci vivere meglio? Se ci tengono i figli perché noi siamo troppo occupati? Se ci pagano una parte del mutuo della casa? Se ci regalano l'auto nuova?
Nessuno, ma non si sta camminando con le proprie gambe (quindi si è, esistenzialmente, handicappati), si è ancora bambini incapaci di spiccare realmente il volo. Il risultato è un legame ancora troppo forte che di fatto si tradurrà in un'incapacità di essere veramente adulti, veramente sé stessi.   
Provate il test 
Genitori e figli per sapere se avete una visione moderna della famiglia o se vivete ancora nel medioevo.

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