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mercoledì 23 maggio 2012

Testi umoristici: Il giovane prete


IL GIOVANE PRETE

Si racconta che in una chiesetta di campagna fosse arrivato un giovane prete, talmente nervoso per la sua prima messa da non riuscire quasi a parlare. Decise quindi di chiedere all'Arcivescovo qualche consiglio per riuscire a trovare un modo per rilassarsi, e questi gli suggerì di mettere un pochino di Tequila nell'acqua della Messa. Così fece. Si sentì cosi bene che avrebbe potuto fare la predica in mezzo ad una tempesta. Però quando tornò in canonica, trovò la seguente lettera dell'Arcivescovo:



Caro Don Angelo,
qualche appunto spicciolo:

La prossima volta, metta un po' di Tequila nell'acqua e non viceversa, e non sta bene mettere limone e sale sul bordo del calice.
La manica della tonaca non deve essere usata come tovagliolo.
Ci sono 10 comandamenti e non 12.
Ci sono 12 discepoli e non 10.
I vizi capitali non sono i peccati degli abitanti di Roma
Non ci si riferisce alla croce come quella grande T di legno
Non ci si riferisce a Gesù Cristo e i suoi discepoli come JC e la sua band.
Non ci si riferisce a Giuda come quel figlio di puttana, e sua madre e suo padre non erano rispettivamente una zoccola e un ricchione.
Il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo non sono il Vecchio, Junior e il fantasmino.
La toilette dove ha orinato a metà messa in realtà era il confessionale... e non è bello bestemmiare perchè non hanno messo lo sciacquone.
L'iniziativa di chiamare il pubblico a battere le mani è stata lodevole, però ballare la macarena e fare il trenino mi pare esagerato.
L'acqua santa serve per benedire e non per rinfrescarsi la nuca sudata.
Le Ostie vanno distribuite ai fedeli che si comunicano, non devono essere considerate alla stregua delle patatine come antipastini e accompagnate dal vino santo.
Quello sulla croce, anche se con la barba assomiglia a Che Guevara, non era lui ma Nostro Signore Gesù Cristo.
Cerchi di indossare le mutande, e quando ha caldo eviti di rinfrescarsi tirando su la tonaca.
I peccatori quando muoiono vanno all'inferno, non a farsi fottere.
La messa deve durare 1 ora circa e non due tempi da 45 minuti, e quello che girava vestito di nero è il sagrestano, non quel cornuto dell'arbitro.
Quello che le stava seduto a fianco ero io, il suo Arcivescovo, non una checca in gonna rossa.
La formula finale corretta è La Messa è finita, andate in pace e non Che mal di testa, andate tutti fuori dai coglioni.


Per il resto, mi pare andasse tutto bene.
L'Arcivescovo

http://www.madvero.it

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