Ιταλική γλώσσα

Ένα ιστολόγιο αφιερωμένο στην Ιταλία, στην ιταλική γλώσσα και στην εκμάθηση της...
English French German Spain Italian Dutch Russian Portuguese Japanese Korean Arabic Chinese Simplified

mercoledì 23 maggio 2012

Beppe Sevegnini: Gli italiani e i centri commerciali


Qui dentro i nomi sono inglesi (shopping center, outlet, multiplex) e la scenografia americana: grandi parcheggi e carrelli in fila, palme artificiali e lampioni finti, tegole e tende per difendersi dalla pioggia che non c'è, offerte speciali e facce normali. La gente, però, resta italiana. In una mall nei dintorni di Washington nessuno grida «Maaariooooo!» per richiamare l'attenzione del fidanzato al piano di sotto; qui, in un centro commerciale alle porte di Roma, accade questo ed altro. Mille anni di allenamento sulle piazze non sono stati inutili.




Le malls americane sono percorse da uomini e donne col senso del dovere: dovere di acquistare, risparmiare, intercettare il saldo e usare il coupon giusto. I centri commerciali italiani sono pieni di gente che si diverte. Osservate le famiglie che si dividono, come negli aeroporti: ognuno ha un obiettivo da raggiungere, un oggetto da acquistare, un negozio da visitare. La diaspora è temporanea 
e produttiva: quando si ritrovano, i famigliari sono felici di mostrare il bottino e commentare quello altrui. 
 Guardate i ragazzi, che qui hanno riprodotto i rituali del centro storico: struscio, occhiate, sorrisi, risolini, appostamenti. Hanno l'aria attenta e sembrano in cerca di qualcosa. «Ciao bello! Mi vai a prendere un cono?» grida la ragazzina con l'ombelico al vento; e lui corre, deciso a tornare vincitore. Ammirate il corteggiamento sistematico delle commesse da parte delle guardie giurate; gli amici che si chiamano col cellulare, e scoprono d'essere a dieci metri di distanza; le donne che si fermano dal parrucchiere, più interessate a tenere in movimento la lingua che a fissare i capelli. 
Studiate gli anziani che aspettano sulle panchine: il ministro della Salute ha proposto di portarli qui, d'estate, per aiutarli a resistere all'afa. Certo, starebbero più freschi che ai giardini pubblici, e si sentirebbero più stimolati. Piccioni e tortore infatti non passano sculettando, cori la vita bassa e le
mutande in vista.

Da: La testa degli Italiani - Beppe Severgnini

Nessun commento:

Posta un commento