/mar 8 gennaio 2013
L’Italia viola i diritti dei detenuti tenendoli in celle dove hanno a
disposizione meno di 3 metri quadrati. La Corte europea dei diritti umani di
Strasburgo ha oggi condannato l’Italia per trattamento inumano e degradante di
7 carcerati detenuti nel carcere di Busto Arsizio e in quello di
Piacenza. La Corte ha inoltre condannato l’Italia a pagare ai sette
detenuti un ammontare totale di 100 mila euro per danni morali. Nella sentenza
la Corte invita l’Italia a porre rimedio immediatamente al sovraffollamento
carcerario. Nella condanna emessa oggi, i giudici della Corte europea dei
diritti umani constatano che il problema del sovraffollamento carcerario in
Italia è di natura strutturale, e che il problema della mancanza di spazio
nelle celle non riguarda solo i 7 ricorrenti: la Corte ha già ricevuto più di
550 ricorsi da altri detenuti che sostengono di essere tenuti in celle dove
avrebbero non più di 3 metri quadrati a disposizione. I giudici chiamano quindi
le autorità italiane a risolvere il problema del sovraffollamento, anche
prevedendo pene alternative. I giudici domandano inoltre all’Italia di dotarsi
entro un anno di un sistema di ricorso interno che dia modo ai detenuti di
rivolgersi ai tribunali italiani per denunciare le proprie condizioni di vita nelle
prigioni e avere un risarcimento per la violazione dei loro diritti. L’Italia
viene condannata una seconda volta per aver tenuto i detenuti in celle troppo
piccole. La prima condanna risale al luglio del 2009 e riguardava un detenuto
nel carcere di Rebibbia di Roma. Per il presidente della Repubblica Giorgio
Napolitano si tratta di una «mortificante conferma della incapacità del
nostro Stato a garantire i diritti elementari dei reclusi in attesa di giudizio
e in esecuzione di pena». Tra l’ironico e l’amaro il commento di Marco Pannella che proprio su questo tema sta
conducendo una battaglia con sciopero della fame e della sete: «Mi fa piacere
che Napolitano, massimo responsabile della flagranza di reato dell’Italia nei
confronti dei diritti umani e della democrazia, ora sia mortificato, bene. La
condanna ennesima arriverà, perché siamo in flagranza come Italia da
delinquenti professionali, non solo contro il popolo italiano ma contro
l’Europa e le sue istituzioni». Prosegue il leader radicale: «Il vero problema
che ci rimproverano è che siamo responsabili del fatto che ci sono 10 milioni
di processi civili e penali e nelle carceri 20mila persone che quando avranno
la sentenza saranno ritenuti innocenti». Sulla vicenda interviene il
presidente del gruppo Pdl al Senato, Maurizio Gasparri, che «Nel giorno della
condanna dell’Europa per la difficile situazione delle nostre carceri, voglio
esprimere solidarietà e vicinanza al consigliere del sindacato penitenziario
Sappe, Aldo Di Giacomo, da un mese in sciopero della fame per sollecitare la
riforma della giustizia. Il problema del sovraffollamento delle carceri si
risolve in primo luogo con una giustizia giusta, rapida e certa». Per Gasparri
«è impensabile che ancora oggi almeno il 40% della popolazione detenuta sia in
attesa di giudizio per colpa di un sistema lento e macchinoso. Con Alfano
ministro della Giustizia – ricorda – molto è stato fatto per rendere più snello
il sistema, a cominciare dall’informatizzazione delle procure. Ma la
strada – conclude – è ancora lunga e i rilievi dei giudici di Strasburgo
impongono un’accelerazione. Condivido quindi le motivazioni di Di Giacomo –
conclude Gasparri – e lo invito a desistere dalla sua protesta in
considerazione delle sue precarie condizioni di salute. E sollecito tutte le istituzioni a dare
risposte immediate».
πηγή; http://www.secoloditalia.it/2013/01/carceri-italia-condannata-per-le-condizioni-dei-detenuti/
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