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Σύμφωνα με στοιχεία του υπουργείου Υγείας
ROMA - Sale ancora il tasso di disoccupazione giovanile, aumentato a marzo al 28,6%, lo 0,3% in più rispetto al mese precedente e l'1,3% in più su base annua.
A marzo 2011 gli occupati erano invece complessivamente 22,977 milioni, in aumento dello 0,5%, 111 mila in più rispetto a febbraio. A fornire i dati è l'Istat nelle stime provvisorie, aggiungendo che nel confronto con l'anno precedente l'occupazione è cresciuta dello 0,6%, pari a 141 mila unità. Il tasso di disoccupazione a marzo però risale attestandosi all'8,3%. Su base annua si registra, invece, una diminuzione dello 0,2%.
«La periodica rilevazione Istat si caratterizza innanzitutto per quell'inequivoco indicatore che è dato dall'aumento di 111 mila occupati rispetto a febbraio e di 141 mila rispetto a un anno fa. E sono donne più ancora che uomini. Cresce così il tasso di occupazione al 57,1 per cento segnando un incremento rispetto a febbraio scorso e a un anno fa. La stessa leggera crescita del tasso di disoccupazione, come rileva l'Istat, è dovuta alla diminuzione dell'inattività, in particolare dei giovani», afferma in una nota il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi.
«Le condizioni disastrose dell'economia italiana e i dati sulla disoccupazione diffusi oggi dall'Istat smascherano in maniera inequivocabile la propaganda del governo e del ministro Sacconi. Questo esecutivo ha tagliato il ramo su cui era seduto il Paese, ignorando totalmente l'allarme lanciato da Bankitalia che, da un anno, indica il tasso di disoccupazione reale oltre l'11%», sostiene invece il responsabile welfare e lavoro dell'Italia dei Valori, Maurizio Zipponi. «Berlusconi - prosegue Zipponi - sta provocando una frattura generazionale insanabile: il tasso di disoccupazione giovanile è ben oltre il 30% e registra picchi del 50% in molte regioni del Mezzogiorno. A questo quadro disastroso si aggiungono poi i lavoratori della scuola, dell'università, della ricerca e di migliaia di imprese che sono sempre più precari e abbandonati a loro stessi».